La parcella del professionista è sempre una incognita soprattutto per coloro che sono alle prime armi nell’attività
professionale.
Quale tariffa adottare? Una tariffa oraria o giornaliera? Nel caso di tariffe professionali già calcolate da associazioni di categoria il problema può essere in parte risolto ma negli altri casi cosa fare?
La prima cosa che di solito si tende a fare è di chiedere ad amici e parenti quanto hanno speso per una determinata consulenza o servizio. Tale parcella però avrà in se mille variabili non facilmente quantificabili e quindi spesso si rivela un sufficiente punto di partenza ma irto di notevoli incognite.
Un sistema largamente utilizzato è quello di parificare l’attività professionale a quella di un dipendente che svolga un determinato incarico con una qualifica la più vicina possibile alla nostra area di intervento.
In questo caso avremo un effettivo valore che parametrato su quanto una azienda paga un suo dipendente per una attività specialistica è alquanto preciso e ci permette con le dovute tarature dettate dal mercato, dai competitors, dal territorio e da altri parametri sempre da tenere in considerazione, di elaborare una parcella con delle tariffe orarie o giornaliere il più inerenti possibile al servizio o consulenza offerto. Questo sistema può essere utilmente utilizzato da consulenti freelance alle prime armi e da chi all’inizio della propria attività non sa che pesci prendere a causa della mancanza di riferimenti.
Un altro sistema, forse più perfetto, è quello di combinare il sistema precedente con l’aggiunta di costi come le ore dedicate alla ricerca dei clienti, i costi di materiali e trasporti e quant’altro. Il costo orario giornaliero salirà ma avremo l’esatti ammontare dei costi da sostenere nella nostra attività.
Per questo ho elaborato un piccolo foglio di Excel che invierò a tutti coloro che mi invieranno una mail di richiesta.
