Comunicazione…Mi piace, si mi piace molto fare arrabbiare la gente, soprattutto quando ne ho il motivo. Mi piace vederla impazzire nel capire per quale arcano motivo la situazione è cambiata. Mi piace vederla arrampicarsi sugli specchi nel cercare di trovare qualche giustificazione plausibile e visto che non può essere trovata passare alle parole pesanti alludendo a chissà quale complotto, interesse, macchinazione.
E la cosa è ancora più interessante quando noto che fino a ieri la considerazione degli altri in me era pari a zero e dopo aver stravolto con il mio comportamento tale status quo ritrovarmi, mio malgrado, quotato in maniera esponenziale e giudicato capace di poter stravolgere le menti e le opinioni altrui.
Ma di chi è la colpa?
A volte la risposta è molto più semplice e molto più vicina di quanto si possa intendere; spesso e volentieri è colpa della comunicazione o meglio di come noi comunichiamo
Comunicare è importante, comunicare bene e a prova di stupido ancora di più; ma comunicare con tutti è fondamentale. Non serve il “me lo potevi dire” il “ma pensavo che” o il “perché non l’hai chiesto”.
Ma quante volte non si dice per dimenticanza e quanto per malafede?
Un grande uomo politico italiano diceva che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”…
Lasciamo da parte il pensar male e “pensiamo” invece di non aver detto per dimenticanza: il non detto quindi è una delle principali fonti di attrito tra le persone e tutto questo perché si pensa sempre che la normalità, il modus operandi standard, sia solo quello di colui che trasmette l’informazione. Ma purtroppo non è così: chi trasmette un’informazione, chi comunica deve sempre tenere conto che sul cammino tra trasmittente e ricevitore la comunicazione perde di segnale a causa dei “disturbi” che trova nel suo tragitto: e questo spesso e volentieri inficia tutto il sistema comunicativo arrivando anche a stravolgere completamente il senso della comunicazione. Ecco quindi che spiegarsi a prova di stolto e soprattutto chiedere un feedback del tipo “hai capito bene ciò che ti ho detto? Devo ripeterlo?” è fondamentale.
Ma se colui che comunica pecca di presunzione la comunicazione è possibile solo in maniere unilaterale e questa … è tutta un’altra storia perché si fa peccato.