La conversazione aziendale nel web

Sempre più spesso le aziende ma anche le micro imprese e le PMI ricorrono al web ed in particolare ai social media per cercare visibilità.

Tale operazione è resa tra l’altro molto agevolata da un utilizzo molto facile degli strumenti e da costi attualmente irrisori se non assenti.

Personalmente trovo alquanto problematico un approccio così semplicistico ai social media da parte delle imprese e al mondo del Web in generale.

A prova di quanto sto dicendo spesso e volentieri i risultati ottenuti dalle aziende sono per lo più ininfluenti ai fini dell’obiettivo prefissato (solitamente un aumento della visibilità con conseguente aumento delle vendite e del fatturato) se non talvolta deleteri in quanto mettono in luce aree di crisi che indeboliscono l’immagine e di conseguenza il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Da tutto questo si può e si deve trarre una conclusione: l’ingresso nel web sia attraverso un sito sia attraverso i social deve essere attentamente vagliato dalle imprese che dovranno definirne i seguenti parametri:

  • Scopo
  • Budget a disposizione
  • Mezzi a disposizione
  • Personale a disposizione
  • ROI

La mia personale esperienza però dice che soprattutto nelle micro imprese e nelle PMI tutto ciò non accade quasi mai e come conseguenza abbiamo delusioni cocenti causate dal mancato raggiungimento degli obiettivi, dagli esborsi alla fine inutili di denaro, dalla messa in luce di pecche ed aree di crisi che mortificano tutte le aspettative.

La proverbiale diffidenza delle nostre piccole realtà nei confronti dei consulenti aziendali e degli specialisti aziendali è la causa principale di parecchie delusioni sul web.

Nessuno nasce imparato ed essere seguiti da specialist che monitorano quotidianamente gli sforzi ma soprattutto gli investimenti messi in campo ha sì un costo ma è un costo ben sostenibile se rapportato ai risultati che si possono ottenere.

Il primo consiglio che mi viene da proporre è quello di cominciare a capire come è fatta la nostra utenza mappando e catalogando i nostri clienti sul web.

Perché i nostri clienti o potenziali tali vanno sul web ed affollano i social media?

La risposta è molto semplice:

  1. Per informarsi
  2. Per stare in contatto con gli amici
  3. Per fare nuove amicizie
  4. Per motivi di pressione sociale
  5. Per investire nel futuro
  6. Per stare con persone che nutrono lo stesso interesse particolare

Come potete vedere già da questa risposta possiamo iniziare subito a lavorare e tracciare un semplice profilo dei nostri clienti.

Ora però facciamo un ulteriore step e cerchiamo di conoscere meglio chi frequenta il web.

Ci sono:

  • I creativi : coloro che sposano nuove idee, che sono alla ricerca delle novità, coloro che propongono nuove ed inusuali attività
  • I critici: coloro che commentano nel bene o nel male prodotti servizi attività dandone il loro parere
  • I collettori: coloro che non esprimono pareri ne giudizi critici ma si limitano a condividere i pensieri e le opinioni altrui
  • I passivi: si iscrivono ai social ma non sono attivi, leggono, ma non scrivono
  • Gli spettatori: coloro che guardano ma non prendono mai posizione

 

Già da questa piccola analisi una impresa ha già in mano buone possibilità per cominciare ad interagire sul web e sui social in maniera corretta per arrivare a raggiungere i propri obiettivi attraverso una grande arma: la conversazione.

Certo che per fare questo bisogna presidiare il territorio che non è più fisico e quindi circoscritto ma virtuale e teoricamente immenso…e soprattutto questa attività avrà un costo!!!

Vi ricordate all’inizio della nota chiacchierata quando parlavamo di definizione dei parametri? Se li avrete definiti tutto sarà estremamente semplice e se vi sarete affidati ad uno specialista…lascio a voi il piacere di finire la mia spero piacevole ed utile disquisizione.

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